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Il 9 febbraio di settant'anni fa (1955) veniva inaugurata la prima linea metropolitana di Roma e d'Italia (nel cinegiornale dell'Archivio dell'Istituto Luce il resoconto della giornata).
La linea era stata concepita ben 18 anni prima (1937), quando si decise di celebrare il ventennio della Marcia su Roma con una Esposizione che si sarebbe svolta nel 1942 in un'area attigua all'Abbazia delle Tre Fontane e che si voleva fosse facilmente raggiungibile dalla Stazione Termini con una linea in parte sotterranea, connessa alla preesitente Roma <> Lido.
Nel 1941 nonostante i lavori fossero già iniziati furono ben presto bloccati dagli eventi bellici e quindi si dovettero aspettare altri 13 anni per il loro completamento (nel frattempo tutte opere previste per l'E42 avevano dato vita al quartiere EUR, che sarebbe stato sede nel 1960 per lo svolgimento di una parte dei giochi olimpici).
Per l'esercizio della linea le Officine Meccaniche della Stanga (OMS) di Padova per la cassa, il Tecnomasio Italiano Brow Boveri (TIBB) di Milano per i carrelli e la Compagnia Generale di Elettricità (CGE) di Milano per l'equipaggiamento elettrico, progettarono e realizzarono una elettromotrice bidirezionale (con doppia cabina di guida e 2 pantografi), con caratteristiche più ferroviarie che tramviarie, denominata MR100, che con le sue forme molto avvolgenti, come quelle del coevo treno extralusso "Arlecchino", divenne ben presto l'icona dell'industria italiana che voleva lasciarsi alle spalle il periodo bellico.
Inizialmente la flotta fu costituita da 18 elettromotrici (MR100); nel 1956 in seguito all'istituzione dei treni diretti Termini <> Lido di Ostia, la STEFER ordinò altre 22 vetture (MR200) fornite però di una sola cabina di guida ad un'estremità e pertanto utilizzabili solo accoppiate in comando multiplo.
Vent'anni più tardi arrivarono altre 12 elettromotrici monodirezionali (MR300) che portarono il totale a 52.
Contestualmente furono anche ordinate 20 rimorchiate (MR1, MR11, MR51) anch'esse utilizzabili solo accoppiate, costruite le prime sui telai di vecchie carrozze della Roma <> Lido.
Nei primi anni di esercizio erano in uso composizioni formate da 2 MR100, oppure complessi binati di MR200; con l'aumento del traffico le composizioni vennero portate a tre unità.
Nel 1980 (25 anni dopo la prima apertura) fu inaugurata una nuova linea che prese la denominazione di linea A e conseguentemente la Termini <> EUR prese la denominazione di linea B (la stessa del PRM del 1941, vedi avanti).
Nel 1987 con l'attivazione del prolungamento Termini <> Rebibbia della linea B, che portò al rifacimento della sagoma da ferroviaria a metropolitana anche del tratto Termini <> Piramide, le MR100 e 200 furono trasferite sulla Roma <> Lido, sostituite dalle nuove MB100.
Negli anni novanta vennero acquistate da Fiat Ferroviaria e da Firema 14 unità di trazione MR500 ed MR600 (composte da una motrice pilota, una motrice e una rimorchiata) che consentivano la composizione di 7 di treni da 6 casse. Queste composizioni furono utilizzate esclusivamente sulla Roma <> Lido.
Nel 1941, ad un anno esatto delle prevista apertura della "Ferrovia dell'E42", la linea era pronta circa al 60% ma già si era pensato che avrebbe dovuto far parte di un Piano Regolatore della Metropolitana (PRM) più ampio ed organico.
L'ing. Vito Perrone fu incaricato della sua redazione che prevedeva la realizzazione di 3 linee:
Linea A : con capolinea in viale Angelico, che con un percorso tutt'altro che lineare, avrebbe attraversato il centro storico, raggiunto Termini, per poi deviare verso il mare, in alternativa alle preesistente Roma <> Lido, tanto per soddisfare i miti della "Terza Roma" allora tanto in voga;
Linea B : la costruenda "Ferrovia dell'E42" (con eventuale prolungamento sulla via Nomentana verso il Tufello);
Linea C : anch'essa con capolinea in viale Angelico, che con un percorso identico a quello che sarà quello dell'attuale linea C avrebbe raggiunto piazza Venezia, per poi deviare verso Termini e la stazione Tiburtina (con eventuale prolungamento a Tor Cervara).
Le 3 linee interscambiavano tutte alla Stazione Termini.
Dal 1941 ad oggi di piani regolatori se ne sono fatti molteplici, ma la maggior parte sono rimasti tali, vista la modesta consistenza della rete attuale della metropolitana di Roma, dopo circa ottant'anni di esercizi accademici andati a vuoto.
E' di questi giorni la notizia della chiusura dei cantieri di via dei Fori Imperiali con all'orizzonte l'attivazione del tratto della linea C San Giovanni <> Colosseo.
Questo tratto dovrebbe aver una forte valenza trasportistica essendo il tratto Colosseo <> Termini della linea B una potenziale alternativa al tratto San Giovanni <> Termini della linea A.
Diciamo potenziale perché per il momento sia la linea B che la C non sono ancora molto performanti e bisognerà aspettare ancora molti anni perché lo diventino.
Ma il vero tratto importante della linea C (perlomeno per una utenza turistica) sarà senza dubbio il tratto San Pietro <> Colosseo.
Le previsioni di aprire tutto il restante tratto della linea C tra 8 anni (2033, prossimo Giubileo Straordinario) ci sembrano effettivamente molto ottimistiche.
La stazione Venezia (i cui cantieri sono stati aperti quasi 2 anni fa) sarà il tallone di Achille che condizionerà tutti i tempi di realizzazione.
Infatti prima di procedere alla costruzione della stazione sarà necessario esumare "Virgy1" e "Virgy2", le 2 TBM (Tunnel Boring Machine) che ormai da svariati anni sono tombate sotto la piazza.
Fatto questo bisognerà aspettare "Roby1" e "Roby2", le 2 TMB che dovrebbero arrivare da Farnesina (che non è molto vicina) ed estrarle e quindi procedere alla costruzione delle stazione (che sarà tra l'altro anche una stazione-museo).
Con i tempi della città eterna sinceramente 8 anni ci sembrano proprio insufficienti.
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