Nelle immagini virtuali alcuni passaggi degli ElettroTreni (ET) bidirezionali biarticolati "a giostra" Stanga/TIBB appartenenti al gruppo di 2 unità (ET007 ed ET008) sulla relazione Calalzo <> Cortina delle Ferrovie delle Dolomiti (SFD) (Calalzo <> Cortina <> Dobbiaco), ripresi durante lo svolgimento delle Olimpiadi Invernali di Cortina (1956) e presso il Museo Ttram di Trento.
I 2 ET SFD furono rispettivamente immessi in servizio il 7 dicembre 1955 e l’11 gennaio 1956, nell'imminenza dell'apertura delle Olimpiadi (26 gennaio /5 febbraio 1956).
Quando venne deciso di assegnare a Cortina d’Ampezzo le Olimpiadi Invernali del 1956, uno dei problemi che maggiormente preoccupava gli organizzatori era quello di come poter far raggiungere facilmente la "Regina delle Dolomiti" da parte di atleti e spettatori.
Esisteva un progetto di ricostruzione a scartamento normale e con un nuovo tracciato (elaborato dall’ingegnere trentino Antonio Sardagna) della originaria ferrovia a scartamento ridotto (950 mm) Calalzo <> Cortina <> Dobbiaco, messa in servizio con trazione elettrica nel 1929.
La spesa si dimostrò insostenibile e venne adottato un meno costoso programma di interventi per potenziare la linea esistente che prevedeva, tra l’altro, l’acquisto di 2 ET a 3 casse, del tutto analoghi alle 3 unità fornite nel 1953 alla ferrovia Roma <> Fiuggi, esercita da STEFER.
I 2 ET SFD avevano un aspetto esterno assai simile a quello degli ET STEFER, incluse le 2 articolazioni "a giostra" che li caratterizzavano.
Si differenziavano per la livrea (avorio-azzurro invece di castano-isabella), per l’assenza di un compartimento bagagli, per gli organi di aggancio manuali invece dell’accoppiatore automatico integrale Scharfenberg, per l'assenza del comando multiplo e dei freni con pattini elettromagnetici.
Come gli ET STEFER quelli SFD avevano posti a sedere di 1ª e 2ª classe (36 sedute e schienali molleggiati con rivestimento in velluto rosso in 1ª, nelle casse d'estremità, e 56 sedute e schienali in legno in 2ª, nella cassa centrale ed in corrispondenza delle 2 “giostre”) con 2 ritirate collocate nelle casse estreme.
Dopo le necessarie messe a punto, i 2 ET dimostrarono subito le loro performance rispetto al materiale rotabile già in esercizio, tanto da meritarsi il soprannome di “Jolly delle Dolomiti” o anche di “Tre di cuori”.
Malgrado la maestosità e bellezza dei paesaggi attraversati, la concorrenza automobilistica si faceva sempre più pesante (con una motorizzazione di massa in piena espansione) e questa, unita alla ridotta manutenzione degli impianti fissi, al difficile tracciato (raggi di curva che scendevano fino a 60 metri) e alla presenza di numerosi e pericolosi passaggi a livello, portò nel 1962 alla soppressione del servizio Cortina <> Dobbiaco e nel 1964 alla cessazione della rimanente tratta Calalzo <> Cortina.
Per i 2 ET, ancora all’inizio della loro vita operativa, si prospettò la vendita alla Ferrovia Trento Malé (FTM) ove dopo 37 anni di servizio sono ora conservati (nella livrea originale SFD ma non in ordine di marcia) presso il Museo Ttram e l'aeroporto Caproni di Trento.
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