venerdì 5 settembre 2025

MOTRICI MRS SULLA RETE DEI CASTELLI ROMANI

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Nelle immagini virtuali alcuni passaggi di motrici urbane monodirezionali a carrelli Carminati&Toselli/TIBB appartenenti ai gruppi 300 (del 1935 con 12 unità) e 320 (del 1937 con 8 unità) della rete dei Castelli Romani, riprese durante l'esercizio (1935-1980), durante l'accantonamento presso il deposito Grottarossa (2002) e per le vie di Torino, dopo il restauro in ordine di marcia di una di esse (la 312).

Le motrici del gruppo 320 avevano la possibilità di accoppiamento in multiplo di 2 motrici (con appositi organi di aggancio e collegamento sui frontali), possibilità che non fu mai utilizzata, se non inizialmente.


Le motrici erano destinate alle 2 linee urbane Termini<>Capanelle e Termini<>Cinecittà che già allora si stavano delineando come linee di forza della rete.

Erano a 4 assi e 2 motori, costruite secondo i criteri dell'ing. Saglio, secondo uno schema che prevedeva  una vettura che potesse offrire la stessa capacità di un convoglio motrice-rimorchio (col risparmio di un fattorino).

Le MRS furono il primo tipo di tram unidirezionale a carrelli italiano.

Erano molto simili alle analoghe MRS di terza serie di ATAG, dotate di un carrello anteriore a 2 motori e di uno portante posteriore.

Con questa configurazione soffrirono (come le consorelle di ATAG) di una perenne deficienza di aderenza che si tentò di aumentare spostando su 2 motrici (la 311 e 312) il carrello motore dalla posizione anteriore a quella posteriore e montando il pantografo in posizione posteriore anziché anteriore, sperando che l’azione delle molle del pantografo facesse aumentare l’aderenza della motrice (anni dopo, in una generale ricostruzione dei rotabili, carrello motore e pantografo furono riportati in posizione anteriore).

Tutte le motrici arrivarono in ordine di marcia alla chiusura della rete dei Castelli (15 febbraio 1980).

Ne sono sopravvissute solo 4 (le 302, 312, 321 e 323) di cui 2 (le 302 e 323) musealizzate presso il Museo di Colonna ed una (la 312) acquistata dall'Associazione ATTS di Torino, che dal 2008 al 2011 l'ha riportata alle condizioni d'origine in ordine di marcia (motorizzando anche il carrello posteriore per evitare le criticità d'aderenza) e che utilizza durante le parate tramviarie che organizza regolarmente. 



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